[foto presa a prestito da Starla’s flickr]
“Se la natura ha creato una cosa meno soggetta delle altre alla proprietà esclusiva, questa è l’azione della potenza del pensiero chiamata idea, che un singolo può possedere in maniera esclusiva finché la tiene per sé; ma nel momento in cui essa è divulgata, costringe se stessa a essere proprietà di ognuno, e chi la riceve non può restituirla […]. Colui il quale riceve un’idea da me, riceve istruzioni senza diminuire le mie, così come colui il quale accende la propria candela con la mia, riceve luce senza toglierla a me. Tali idee dovrebbero essere diffuse da una persona all’altra per tutto il globo, per l’istruzione morale e reciproca dell’uomo e il miglioramento della sua condizione, il quale sembra essere stato progettato in maniera peculiare e benevola dalla natura […].”
Questo è Thomas Jefferson.
Quanto segue, invece, l’ho trovato sul sito del mio maestro Jedi Luciano Pagano:
“Mi preoccupano le persone quando cominciano a vantare la paternità sulle idee. Ecco una differenza che passa tra concetti e idee. Un concetto lo si può creare, manipolare, ci si può aggiungere qualche azione oppure, limando all’osso per i più stupidi, renderlo addirittura fruibile. Ci si può incollare un’etichetta. Un’idea no. Nel bene o nel male quando un’idea viene partorita è di tutti. L’idea è puttana all’origine. ‘Mi è venuta un’idea’, come mi è venuto uno starnuto. Eravamo entrambi vicino alla finestra, poteva venire a tutti e due, invece è venuto a me. ‘Mi è venuta un’idea’, ecco, non sono nemmeno io il responsabile di ciò che mi viene in mente. Allora molti, annusando le idee, credono di averle pensate. L’idea è puttana all’origine, quindi difficilmente potremo farla diventare nostra amante. Dopo un po’ le idee si scocciano perfino dei recipienti più grossi.”