[clicca sulle vignette per ingrandirle]
Non so come o perché, ma su Facebook sono amico de Il Vignettificio. Incuriosito dalle sue pagine, sono finito sul suo sito, su cui, oltre a trovare vignette del tenore di quelle mostrate quassù, ho anche beccato un tentativo di spiegazione: “L’anno di fondazione del sito internet de il Vignettificio risale all’ormai lontano 1893 grazie alla lungimirante iniziativa della contessa Luigina von Cazzeggio e della sua inseparabile fava parlante Pippo Sciatica”. Inutile dire che c’era abbastanza roba perché la mia curiosità arrivasse a livelli vertiginosi. Così ho chiesto al diretto interessato, cioè al Vignettificio medesimo, in cosa consistesse questo amorevole progetto. Inutile dire anche che già pensavo a un’intervista ma, data la risposta concessami alla prima domanda, ho pensato bene di inaugurare una nuova sezione di questo blog, un po’ in linea anche con le prossime tribune elettorali e comizi che infesteranno la prossima primavera. Insomma, un’autopresentazione, quando ben fatta, che chiunque non sia interessato o in grado di sostenere un’intervista può mandare via mail (la mia mail è in basso a destra, come il bagno nelle case di un certo rango). Comunque, ecco cos’è Il Vignettificio secondo Il Vignettificio medesimo:
“Il vignettificio nacque da un bisogno di disegno e fu disegno. Frutto di un attivita’ quanto non semi-clandestina tanto semi-amatoriale, e’ dedito da anni ormai a seminare nel panorama percettivo dei suoi lettori scorie cinico-sarcastiche figlie dell’arte della fantasiosa esagerazione delle stranezze di questo nostro mondo. Esagerazioni che sempre più spesso tendono a trasformarsi in profezie (ah malatempora!)
Portatore sano di un’arte attualmente esattamente a meta’ strada tra il fumetto classico moderno e la vignetta classica moderna (ah fossi nato negli anni settanta!), da buon orfano di entrambe le macrocategorie ha manifestato fin da piccolo la tendenza a rimboccarsi le maniche e ad autoprodursi. Fu con l’avvento della rete che si aprirono praterie sconfinate!
Siamo uno, nessuno, centomila: la mano che scrive è di uno solo, solo sue sono le trovate della fantasia razionale e l’arte di impacchettare le cose in un certo modo. L’emozioni che spero di comunicare invece provengono spesso da un proficuo processo di osmosi
con chi mi sta vicino.”
QUI il sito de Il Vignettificio.
[QUA invece un interessante databse a cura dello stesso, tutto gratis e di pubblico dominio]