Brevissimo estratto da una conversazione tra il sottoscritto e Vanni Santoni a partire dal suo ultimo libro, Muro di casse.
Retrospettivamente, si può dire che il movimento free tekno sia stato, oltre che la più rilevante controcultura giovanile degli anni Novanta e Zero, anche la prima ad essere sinceramente e intrinsecamente transnazionale e paneuropea, e la repressione che lo ha sempre accompagnato dovrebbe far riflettere molto chiunque, oggi, si senta e si pensi europeo.
[…] Il rave ha anche un’altra cosa in comune col romanzo, oltre al meticciato: il fatto che continuamente viene dato per morto, e continuamente dimostra di essere invece assolutamente vivo.
L’intervista si può leggere per intero sulla rivista Una casa sull’albero.