Utilizzo questo ingrandimento della foto di giornata (5 novembre 2018) per fare alcune considerazioni.
1 – Trovo che Elisa Isoardi sia una bellissima donna e anche un essere umano molto sensibile, come dimostra una scrollatina anche veloce al suo account Instagram. Salvini, insomma, in questa storia ha solo da perderci, specie se la sua prossima fidanzata è quella che tutti pensiamo (indizio? Incrociate Dagospia con gli account seguiti da Salvini su Instagram).
2 – Vi scandalizza che la Isoardi citi quel poeta lì. Lo capisco. Ma vi fa più male lei che cita un poeta evanescente o Salvini che cita De André? Così, giusto per sapere. Ricordo a tutti che Pinochet era un dittatore e un uomo di ottime letture. A me, comunque, se fossi un poeta, non fregherebbe nulla di chi mi cita.
3 – La foto è ovviamente concordata tra lo staff dello Isoardi e quello di Salvini. Anche qui, devo ricordarvi che lo staff di quest’ultimo è pagato da tutti noi, profumatamente, in quanto in quota al Ministero dell’Interno. In questo non ci vedo nulla di male: è giusto pagare adeguatamente chi fa un lavoro di enorme responsabilità, ed è legittimo che Salvini si sia portato dietro Luca Morisi, il filosofo digitale che ha fatto la sua fortuna. Trovo solo inquietante che i mezzi informatici di Morisi siano molto potenti e fuori dalla portata dell’italiano medio (ma poi chi è, quest’italiano medio? Per il momento direi che l’hater di Bassano del Grappa ha decisamente sostituito la casalinga di Voghera: guarda caso, comunque, l’italiano medio è sempre del nord).
4 – A che serve questa foto, ricalcata evidentemente sul modello delle copertine dei vecchi romanzi Harmony? Semplice: da un lato, a occupare ogni spazio mediatico, a fare in modo che si parli sempre di Salvini, soprattutto mai in termini politici; da un altro, serve a rendere più umana la figura del Capitano mentre fa o dice cose per molti versi disumane, almeno agli occhi di molti italiani (che per me restano la maggioranza). Questa dell’occupazione mediatica e dell’umanizzazione è una cosa su cui Salvini insiste da almeno quattro anni, quando ha iniziato la sua corsa da rockstar della politica (iniziò sulla copertina di OGGI, ricordate?, ed era nudo già all’epoca).
5 – Siccome il 4 è il numero della morte, direi che è il caso di aggiungere qualche altro punto. E allora: il corpo dei politici, specie quando è nudo. Lo so, vi viene in mente Mussolini e la sua panzetta di bronzo. Ma è un parallelo fuorviante: il parallelo, oggi, è con NOI e con le foto della NOSTRA vita privata che per qualche motivo diventano di rilevanza pubblica. Vi vedo, seminudi a letto o in spiaggia. E alcuni di voi devo dire che sono davvero in gran forma!
6 – Non ripeterò qui che i social rendono uguali rockstar, artisti e politici. Voglio invece sottolineare come questa sia ormai la norma per la comunicazione politica internazionale. Invito a seguire su Instagram Michael D. Higgins, presidente-poeta irlandese che ho scoperto grazie a un bel libro di Aguaplano, o Alexandria Ocasio Cortez, giovane democratica statunitense. Per quanto siano due personalità più digeribili e anzi ammirevoli dal punto di vista politico rispetto a Salvini, la loro comunicazione non è poi molto differente nel mescolare pubblico e privato (ok, Salvini è un pelino più di cattivo gusto).
7 – Torniamo al punto, che poi è l’ultimo punto, cioè il settimo (numero perfetto). Questa cosa dell’umanizzazione di Salvini è una buona notizia. Prima di tutto perché è vero che Salvini è umano: lo è e deve assolutamente farci dimenticare che, di fatto, è il leader di un partito che ha preso il 17% dei voti. È umano e sta semplicemente lavorando sulla percezione di sé per far crescere il consenso attorno a quel partito che esiste finché esiste lui. Salvini, come dicevo, lavora su questo da quattro anni (con mezzi più o meno leali). E noi ci siamo cascati, abbaiando a ogni sua scorreggia, contribuendo così alla creazione del personaggio-Capitano apparentemente inarrestabile.
8 – Ok, ho barato (la perfezione non esiste): ottavo e ultimo punto. È umano, Salvini, e in quanto umano – ecco la buona notizia! – può essere sconfitto. Ma sconfitto politicamente. Lo so, corro il rischio di fare la figura di Fassino che invita Grillo a fondare un partito e a candidarsi alle elezioni per poi veder crollare miseramente il PD sotto i colpi del M5S, ma continuo a pensare che la strategia di Salvini/Morisi sia buona per creare consenso, meno per mantenerlo. Ho delle buone ragioni per affermarlo; una tra queste, il fatto che vedere ogni santo giorno lo stesso faccione sul proprio telefono è un po’ come accendere la tv e trovarci solo la pubblicità di McDonald’s: prima o poi stanca. Per le altre ragioni, volendo ancora più valide: sfortunatamente non è questa la sede più adatta per analizzarle. Di fatto, se ci fosse anche una mezza alternativa politica all’orizzonte che non sia qualcosa che s’impantana a fare la brutta copia della Lega, Salvini potrebbe anche perdere le prossime elezioni nazionali. Ma – ecco la cattiva notizia – a quanto pare al momento “There’s no alternative”, come si suol dire. E così per un po’ ci teniamo questo personaggio che quantomeno ha il merito di intrattenere quotidianamente un po’ tutti quanti – e poco importa se ci sentiamo più tifosi o indignati.
Già…