Nell’acqua o nel secchio è un ebook speciale dedicato a Roberto Bolaño. Lo ha approntato inutile, rivista con cui collaboro ormai da tempo immemore, con pezzi miei e di Pietro Menozzi.
Nell’introduzione, Francesca Massarenti (che ha curato l’ebook) scrive: “Il nome di Roberto Bolaño si appresta a godere della popolarità appartata (perlopiù postuma) di cui godono gli autori il cui prestigio è unanimemente riconosciuto, non più materia di dibattito. Il periodo in cui ostentare la lettura di Bolaño andava di moda non è passato da tanto, e ancora non si vedono le avvisaglie del backlash revisionista che porta dritto o alla canonizzazione o allo scatolone dei libri usati. Ci sentiamo lungimiranti al riguardo, e oltre a far tornare la voglia di continuare a leggere Bolaño, vorremmo anche rivisitare le riflessioni che ha suscitato. Questo speciale vuole fare questo: immortalare un momento nella storia della lettura di Bolaño”.
Quanto a me: leggere Bolaño è stato riprendere a leggere seriamente, qualche anno fa, a leggere cioè con quello spirito assassino e famelico che fa della lettura, in alcune fasi della vita, una cosa necessaria. Ho scritto e pensato molto, su Bolaño. I miei articoli contenuti nell’ebook di inutile sono tre: nel primo si incrociano due vite da Chiamate telefoniche, un libro magico che ho perduto in giro, nel secondo c’è una riflessione sul processo creativo bolañiano, fatto di scritture e riscritture che danno vita a cosmogonie infinite, e infine nel terzo c’è un’intervista a Ilide Carmignani, attuale traduttrice italiana del cileno.
Dopo tante letture e riletture bolañiane, comunque, non so ancora se sono un pescetto carino e luccicante da secchio o un predatore da predare in mare aperto, ma quando si parla di Bolaño è giusto così: tutto fugge e non restano che impressioni come tracce di sangue su un muro bianco. Nell’acqua o nel secchio, in ogni caso, si trova qui (almeno per gli abbonati di inutile). Buona lettura.