Senza connessione, sono giorni di bassa intensità emotiva. Colleziono screenshot inutili: Zuckerberg ripresenta per l’ennesima volta Oculus Rift con un video di 8 minuti. Ritagliato su quello sfondo posticcio sembra Carlo Massarini. Il cerchio di caricamento sul petto, screenshottato involontariamente, evidenzia la distanza tra il magico, splendente mondo digitale immaginato da Z e la realtà di connessioni assenti. Non solo, il buffering sul petto fa di Z un supereroe del kitsch, un kitsch veicolato dall’estetica delle sue piattaforme. Ci pensate mai, al fatto che guardiamo il mondo attraverso i suoi occhi, attraverso i suoi tic visuali? Il biancoblu militaresco delle gabbiette di Facebook, le goffe emoticon che omologano l’espressione in una serie di brutte faccette uguali per tutti… Divertente finché non ti deprime. I pixel come rughe, assenti, sul volto di plastica di un eterno giovanotto che voleva cambiare il mondo, e alla fine c’è riuscito.
SuperZ SuperKitsch
