skycrane

Carosino è la mia personalissima frontiera.
Tra la diga-lago artificiale di Contrada Pappadai, i campi western prima della discarica e le zone d’ombra verso San Giorgio c’è il mio cuore. Perciò quando Biagio e la sua associazione Lab Lib mi hanno chiesto di scrivere un racconto sul vino – che è il cuore di Carosino – non mi sono certo potuto tirare indietro.

Il racconto si chiama Si ricorda la vigna della chiazza, un’espressione che in carosinese definisce qualcosa di vecchio, molto vecchio, che potrebbe addirittura risalire ai tempi in cui appunto in piazza c’era ancora il vigneto. La storia parte dall’insolito trasporto di diversi ettolitri di vino, effettuato nel 2013 con un elicottero americano, verso la vicina San Marzano.

Nel giugno del 2013, dalla “cantina nuova” sono stati prelevati, per essere trasferiti nei nuovi impianti produttivi di “Cantine San Marzano”, 12 giganteschi serbatoi d’acciaio del peso di otto tonnellate ciascuno e con una capacità di 5.000 ettolitri. L’inconsueto trasporto è avvenuto in aria, per otto chilometri. Protagonista dell’operazione “Camilla” l’elicottero S-64 Skycrane – il secondo per grandezza al mondo – della compagnia statunitense “Erickson Air-Crane”, incaricata del trasloco speciale.

Ho messo insieme questo avvenimento di cronaca locale con la storia di Icario, cui Dioniso donò il vino, e di sua figlia Erigone (senza dimenticare il fedele cane Maira). Il racconto è finito nella raccolta S-64 Skycrane, che verrà presentata il 19 agosto durante la dodicesima edizione di Dionysiakos, la parte poetica legata alla Sagra del Vino di Carosino (c’è anche un poetry slam, qui tutte le informazioni).
Ma soprattutto, il racconto è dedicato al mio amico Giuseppe (cui sono debitore di una preziosa macchina per scrivere), che un tempo fu Dioniso e che adesso è un bellissimo esemplare di leone.