Avrete notato, quest’anno:
niente anticicloni infernali,
nessuna estate più calda del secolo;
non c’è tempo che tenga,
ogni giorno ci appare
un inferno diverso.
E questo però ci racconta
non l’uomo e i suoi lutti
ma il modo in cui l’uomo ama
raccontare di sé:
un lamento di fondo
che tiene inchiodati allo schermo
in un giorno d’agosto,
nell’improvvisa tempesta