Prima di riprendere le pubblicazioni di questo maraviglioso baraccone.
Quello quivisopra postato è il video conclusivo del Petrolio Live Show.
Cos’è Petrolio, innanzitutto? In soldoni: il blog glocale – ehm, sì – da me tenuto assieme ad altri simpatici scavezzacollo (originale: capufresche), in seguito diventato anche un simpatico programma radiofonico. Se fossimo un gruppo, suoneremmo musica nazionalpopolare. Di fatto, ci occupiamo di qualsiasi cosa accada nella nostra comunità. Non ci siamo mai costituiti come associazione o cose del genere: siamo più informali dell’informalità. L’idea di portare i contenuti del blog-nella-radio dal vivo ci ronzava in testa da un po’. Finché non ho letto questa intervista di Matteo Scandolin e ho detto agli altri capufresche: “Cos’hanno gli americani più di noi?”.

Il 26 dicembre scorso abbiamo, in buona sostanza, portato i contenuti del blog dal vivo (nel nostro bar preferito). Il che ha voluto dire: proiezione di video, musica dal vivo, interviste, interazione col pubblico (i Biglietti della Fortuna e Progetta la tua piazza ideale senza dimenticare i bagni pubblici vanno sempre forte). Ora, io e le autocelebrazioni non andiamo molto d’accordo (come dicono i polli-tici in questi casi? “Chi mi conosce lo sa”), però c’era tanta gente, ci siamo divertiti, il bar ha lavorato parecchio. Quello che voglio dire è che – come definirlo? – un format del genere funziona. Orizzontalità, simpatia, rimodulazione dell’immaginario (locale, in questo caso). La rete che trova il modo di funzionare anche offline. E soprattutto zero formalità. Non è un concerto, non è una conferenza stampa, non è la presentazione di una rivista. Forse un po’ tutto questo insieme. Di certo, non ti viene sonno mentre lo fai, neppure se sei tra il pubblico. Ciaobonasera, come si dice dalle parti noshtre.
[Per i più curiosi, qui c’è il resoconto completo della serata]