Sono riuscito, per un istante, a immaginare una scrittura assolutamente intima, privata, solo per me. Una scrittura in grado di negarsi. Con cui e in cui dire al riparo dagli occhi del mondo. In cui realtà oggettiva e soggettiva si fondono. In cui non c’è spazio che per me. Quello che ho provato immaginando questo tipo di scrittura è quello che stai leggendo in questo momento. Ho fatto ruotare il tamburo della pistola, ho beccato l’unico proiettile che avevo inserito ed eccolo qui, pubblicato da qualche parte in giro per il mondo.