Il secondo amore non si scorda mai
pure se quello stupido coi capelli da Trotsky
mi ha tradito con la prima francesina. Il terzo
amore annoia un po’ ma ti spoglia
nelle stanze d’hotel al mare fuori stagione
il quarto amore alla fine lo si sposa,
perché la vita si dovrà pur fermare
in qualche modo prendere una forma. E
lui è un giovane avvocato asciutto
e premuroso, idealista appena, come un retaggio
una bella donna sua madre che ogni volta
che li vado a trovare mi mostra
le fotografie delle estati nelle Marche.
In questo modo così ragionando e amando
facendo e disfacendo ancora
sono passati alcuni anni dai venti ai trenta
come una carezza, una lunga giornata
che è chiaro che sei a metà della vacanza.
–
Valentino Ronchi | L’epoca d’oro del cineromanzo