“Hai l’età del tipo di mia madre” diceva
anche allora una morsa, il silenzio
baci, annegati, sul bordo di porcellana
fuori dal locale, umido
tutta notte avevo sperato nel freddo
un abbraccio
Contare i passi è contare i soldi,
contare i passi è contare i soldi
banconote umide, sudore impiastro
“Quando avrò tempo” diceva
e così si viveva in provincia, in provincia
di me solo
Spingeva piano la pianta sull’acceleratore
e poi frizione, freno, una scalata
(il tirare) in un certo modo avvalorando
quella tesi sulla dimensione solitaria
d’una certa solitudine
“Non lavoro mica in acciaieria” dicevo
lasciando ai ragazzi i giochi da ragazzi
Contare i passi è contare i soldi,
contare i passi è contare i soldi
“Quando avrò tempo”, poi il fiato
e così si viveva in provincia, in provincia
di me solo