Quella quassù è una “recensione d’amore scritta a macchina” per Quando eravamo prede, romanzo di Carlo D’Amicis edito da minimum fax a giugno scorso.
La macchina in questione è una Olivetti Lettera 32 che mi assiste da qualche mese.
La recensione d’amore presenta qualche sbavatura qui e lì, ma mi piaceva l’idea di lasciarla così com’era venuta fuori il giorno in cui l’ho scritta – mi piace l’idea che la scrittura, specialmente a macchina, viva soprattutto nel momento in cui viene prodotta.
Qualcosa che sta tra l’artigianato e l’interpretazione di un vecchio attore navigato.
L’espressione recensione d’amore scritta a macchina è un evidente omaggio a una canzone di Paolo Conte.