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Io stessa, da anni, vado sperimentando la difficoltà della coerenza, di serbarsi fedeli a una specie di giuramento fatto all’Invisibile. Di più non saprei dire. Ma follia e rivolta le intendo, le vedo ammissibili, solo in questo senso: di quasi militare obbedienza a un fanciullesco mite giuramento fatto, in passato, alla stella…
Elsa Morante ha creduto nella inesistenza, nel miraggio, ha visto terra dove non era.
Questa, per me, la sua tragedia. Un’anima perduta.


Anna Maria Ortese | Da Moby Dick all’orsa bianca