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Come ogni anno, per Natale il Malesangue fa un regalo ai suoi dolci e più fedeli lettori. Questo 2015 porterà nella vostra casella di posta elettronica un racconto che si chiama Dalla pietra al fiume e ritorno. Si tratta di uno spin off del romanzo Il corpo estraneo, pubblicato dal sottoscritto con l’editore Caratteri Mobili nel 2012.

Il racconto, ovviamente, può essere fruito anche senza aver letto il testo da cui si è staccato qualche mese fa come una scintilla impazzita: in qualche modo ne è il rovesciamento, raccontando le stesse vicende dalla prospettiva però di un personaggio apparentemente secondario.

La storia, piuttosto semplice, si apre con una sorta di piano sequenza in un locale piccolo e male illuminato del Pigneto, a Roma, dove la ventiquattrenne Elisa Dannoso sta assistendo, insieme a suo padre Franco, a una lettura della poetessa Maria Greco. Elisa si innamora dell’opera di Maria a tal punto da desiderare di farsi poetessa anche lei, come in una qualsiasi vocazione; tanto, soprattutto, da rinchiudersi nella sua stanza a scrivere dei versi, talvolta innocui e polverosi, talaltra ispidi ed eversionisti (stando a una definizione della stessa Elisa), mentre la sua vita si trasforma pian piano in una discesa in una melma che qualcuno definirebbe insieme poetica e fecale, fatta di poeti misteriosi che moltiplicano i loro nomi (e le loro fattezze, abiette o deformi), progetti di poesia dal vivo che restano incompiuti e singolari compagni di viaggio – che di libri e di poesia non vogliono neppure sentir parlare, convinti come sono che quelle del potere, così come quelle delle belle lettere, non siano stanze segrete o inaccessibili quanto «camere di tortura in cui ci si pesa sulla quantità, sulla quantità e sulla paranoia».

Tutto chiaro? Spero proprio di sì. In ogni caso, come specificato nei crediti alla fine del racconto, per avere un’idea dell’universo narrativo in cui state per calarvi, potete cliccare qui. (Ma se non volete rovinarvi la sorpresa, è meglio che lo facciate dopo aver scartato e letto questo vostro piccolo regalo.)

E allora: per ricevere il racconto è sufficiente inviare una mail al mio indirizzo (b_nabbaloni@libero.it) con oggetto Dalla pietra. C’è tempo fino alle 17 del 25 dicembre.
A differenza degli anni scorsi, vi chiedo però di regalare questo racconto ad almeno un’altra persona (e di condividere questo post, qualora ne abbiate voglia).

La foto in copertina è di Gabriele Fanelli. L’impaginazione è di Danilo Musci.
Buon Natale.